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L’evento ha un forte impatto promozionale e apre la strada a interessanti prospettive economiche anche nell'ottica dello sviluppo del turismo sportivo

 Quando si parla di ciclismo viene subito da pensare al fascino delle grandi corse e ai campioni che hanno reso leggendario questo sport; alle migliaia di appassionati che nelle gare in salita si accalcano lungo i tornanti per incitare i corridori; alle frenetiche volate degli sprinter tra due ali di folla. C’è un’epica attorno al ciclismo: le vittorie e i drammi dei corridori sono metafora della vita e le imprese dei campioni sono emblema della volontà di superare i momenti difficili, di “alzarsi sui pedali” e chiamare a raccolta le energie. 

Le emozioni che il ciclismo ha saputo imprimere nell’immaginario collettivo portano a sorvolare su un altro aspetto, magari bicimeno esaltante, ma di sicuro rilievo: parliamo dei risvolti economici di questa disciplina sportiva, che trova una delle sue massime espressioni nel Giro d’Italia. La gara, giunta al traguardo storico della 100^ edizione, prende il via il 5 maggio dalla città di Alghero. Prima di sbarcare nel continente, la carovana del Giro completerà in Sardegna tre magnifiche tappe con arrivo a Olbia, Tortolì e Cagliari. Si tratta di un itinerario che include varie località costiere e dell’entroterra, senza dubbio tra le più belle e suggestive dell’Isola.
Considerato che la Sardegna, per almeno tre giorni, si troverà al centro di una esposizione mediatica globale, l’evento sportivo è un’eccezionale vetrina anche per evidenziare quanto di meglio abbiamo da offrire in temini di accoglienza e attrattive turistiche. Una visibilità non da poco, dato che parliamo di 192 paesi collegati nel mondo, di 400 testate giornalistiche, 265 portali web e oltre 2000 giornalisti accreditati. A questi numeri si vanno ad aggiungere svariati milioni di telespettatori che seguiranno in diretta le tappe sarde del Giro.
Una manifestazione di tale portata ha quindi un forte impatto in vari ambiti: economico-turistico, ambientale, socio-culturale. In effetti il Giro d’Italia garantisce una valorizzazione della notorietà delle aree attraversate come destinazioni turistiche e una crescita delle informazioni sulle potenzialità delle stesse anche in termini di investimenti. In definitiva, è uno spotCICLISTI IN SARDEGNA pubblicitario efficacissimo, con notevoli ritorni. L’impatto prettamente economico è rilevante: il traffico generato dal passaggio del Giro nelle località di tappa fa registrare infatti numeri di tutto rispetto. Accanto alle migliaia di appassionati, tra i quali numerosi turisti, che affollano le tappe, sono migliaia le camere di strutture ricettive prenotate per ospitare gli atleti, i giornalisti, gli staff delle varie squadre ecc. Ed è scontato che un simile movimento produrrà notevoli ricadute anche sulle attività della ristorazione. Il passaggio del Giro nelle città di tappa è quindi in grado di generare un notevole fatturato immediato e a posteriori, oltre alla pubblicità internazionale per la destinazione Sardegna.
Tutto questo deve indurci a riflettere sull’opportunità di strutturare un’offerta sempre più adeguata alle dimensioni e alle esigenze del turismo sportivo, anche per rafforzare l’appeal delle nostre località nei periodi di bassa e media stagione. Occorre in altri termini fare in modo che il formidabile spot promozionale rappresentato dal Giro d’Italia non si esaurisca nell'arco dei tre giorni sull’Isola ma produca effetti a medio e lungo termine. Delle potenzialità del turismo sportivo in termini di flussi e di pernottamenti aggiuntivi abbiamo già parlato di recente su questo sito: si calcola infatti che siano circa 20 milioni gli italiani che praticano una o più attività sportive. Di questi oltre 12 milioni hanno effettuato almeno un trasferimento giroturistico, generando un volume d’affari di 7/8 miliardi di euro e circa 75 milioni di pernottamenti alberghieri. Numeri importanti, che crescono però a dismisura se si tiene conto dei dati relativi ai Paesi dell’Ue: secondo le statistiche, infatti, oltre il 40% dei cittadini europei praticano abitualmente un’attività sportiva e si spostano dalla località di residenza generando milioni di presenze turistiche.
Lo sport, in Italia, rispetto alla totalità del movimento turistico, rappresenta ben il 10% dei viaggi e l’11% dei pernottamenti. Tale percentuale si avvicina però al 15% nel caso della Germania. E tra le discipline praticate dai turisti sportivi prevale proprio il ciclismo, in valore pressoché uguale tra italiani e stranieri (16%). E’ del resto evidente che i flussi turistici indotti dalla pratica sportiva non hanno condizionamenti di natura stagionale, ma si muovono volentieri anche in primavera e in autunno. Va da sé che i valori climatici del nostro territorio possono costituire un fattore vincente, ovviamente in presenza di un’offerta valida e appetibile per la tipologia di clientela in parola.
E’ comunque significativo che le principali località incluse nel percorso del Giro, oltre ad aver effettuato un maquillage per offrire il migliore aspetto possibile, abbiano dato vita a molteplici iniziative collaterali. Non solo con l’intento di dare risalto alla manifestazione, ma anche per arricchire di contenuti il soggiorno dei visitatori attratti dall’evento sportivo.
Nei seguenti link: Alghero - Sassari - Olbia - Arzachena sono illustrate le principali iniziative organizzate in queste località del nord Sardegna in occasione del passaggio del Giro.

 

 

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