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Presentato il rapporto annuale che evidenzia un lieve accenno di crescita.

La Banca d’Italia ha divulgato in questi giorni il rapporto annuale sull’economia della Sardegna, da cui emerge che nell’Isola si è registrata una leggera ripresa.

In effetti nel 2015 si sono palesati i primi segnali di una risalita del sistema economico, ma permangono ancora elementi di debolezza.
L’attività nel settore industriale si è comunque intensificata. Banca d’Italia, sulla base di indagini svolte nell’ambito del settore, ha rilevato una crescita della produzione e degli ordini, soprattutto nel comparto agroalimentare, e un incremento degli investimenti produttivi. Dopo un calo prolungato, l’attività nel settore delle costruzioni si è stabilizzata: alla flessione degli investimenti nel settore residenziale si è contrapposto un aumento di quelli pubblici e il mercato immobiliare ha mostrato i primi segnali di ripresa.
I livelli occupazionali sono leggermente cresciuti e si è rafforzata la domanda di lavoro per le forme contrattuali più stabili. La crescita delle opportunità di impiego si è riflessa in un calo del tasso di disoccupazione, diminuito per la prima volta dopo tre anni; rimane però elevata la quota di coloro che sono alla ricerca di lavoro da più di dodici mesi. Preoccupa inoltre che le probabilità di trovare un’occupazione si siano ridotte ulteriormente per i più giovani e che, allo stesso tempo, sia diminuita la partecipazione di questi alla formazione universitaria offerta dagli atenei regionali; al contrario, aumenta il numero degli studenti sardi che scelgono di iscriversi in università al di fuori dell’isola.
Il commercio. – L’attività nel settore del commercio si è leggermente rafforzata, beneficiando della moderata ripresa dei boutique3consumi delle famiglie. In base a un’indagine svolta su un campione di imprese commerciali, il fatturato nominale è aumentato per la maggior parte di esse; i dati di Infocamere-Movimprese indicano peraltro che la contrazione del numero delle aziende del settore si è arrestata. Il miglioramento, seppur modesto, fa seguito a una lunga fase di forti difficoltà registrate dall’inizio della crisi economica, durante la quale molti operatori hanno abbandonato il mercato.
La dinamica positiva della spesa osservata nell’anno è dipesa dalla crescita degli acquisti di beni durevoli, aumentati del 7,0 per cento su base annua secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic (7,9 per cento la variazione a livello nazionale). In base ai dati dell’ANFIA hanno continuato a crescere gli acquisti di automobili: le immatricolazioni sono aumentate del 18,4 per cento (19,1 e 15,8 per cento la variazione per il Mezzogiorno e per la media italiana). Tra le altre tipologie merceologiche, è cresciuta la spesa per l’arredamento della casa (mobili ed elettrodomestici), mentre si è ridotta quella destinata all’elettronica di consumo.
Il turismo. – Nel 2015 l’attività turistica si è intensificata, confermando il segno più degli ultimi due anni. In base ai dati forniti dall’Amministrazione regionale, le presenze e gli arrivi nelle strutture ricettive sarde sono aumentati entrambi del 7,7 per cento rispetto al 2014. I pernottamenti sono cresciuti sia nelle strutture alberghiere, sia presso gli esercizi complementari, rispettivamente del 7,4 e dell’8,6 per cento.
La dinamica è riconducibile alla componente nazionale (7,2 per cento) e, in maggior misura, a quella estera (8,3 per cento), la cui quota sul totale è ulteriormente cresciuta, attestandosi a circa il 48 per cento. Secondo i dati della rilevazione della Banca d’Italia sul turismo internazionale, la spesa dei visitatori stranieri in Italia è aumentata del 4,5 per cento in termini nominali.
bagnate 11La crescita è stata più intensa nelle province di Olbia-Tempio Pausania (7,0 per cento), Sassari (10,1 per cento), Nuoro (21,4 per cento) e Cagliari (4,9 per cento). Tra le altre province, l’espansione ha riguardato in particolar modo l’oristanese, mentre solo nell’Ogliastra si è osservata una diminuzione.
Credito – Si tratta di un indicatore piuttosto attendibile dello stato dell’economia regionale. Nel corso del 2015, si legge nel rapporto di Bankitalia, la dinamica del credito in Sardegna si è progressivamente rafforzata dopo il calo del triennio precedente. All’evoluzione ha contribuito l’intensificarsi della domanda sia delle imprese sia delle famiglie.
I finanziamenti alle imprese sono tornati a crescere, in particolare quelli destinati all’industria manifatturiera, ma il credito alle costruzioni ha continuato a diminuire, mentre nel terziario si è attenuata la flessione degli ultimi anni. L’espansione dei prestiti ha riguardato esclusivamente le imprese medio-grandi e la clientela classificata come non rischiosa. I finanziamenti alle famiglie sono invece rimasti sostanzialmente stabili.
È proseguita la riduzione del costo dei finanziamenti, anche per effetto dei benefici provenienti dalle misure espansive di politica monetaria poste in essere nel corso dell’anno dalla Banca Centrale Europea. La qualità del credito in regione ha mostrato i primi segnali di miglioramento. Il tasso di ingresso in sofferenza complessivo si è ridotto per effetto della minore rischiosità dei prestiti alle imprese, in particolare quelle di media e grande dimensione.

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