natale fipe 2019

• Cresce di 200mila unità rispetto allo scorso anno il numero di persone che pranzerà in uno degli 85mila ristoranti aperti il 25 dicembre (il 71,8%);

 • La spesa media sarà di circa 56 euro a persona per un giro d'affari complessivo, anch'esso in crescita rispetto al 2017, di 270 milioni di euro;

 • In aumento anche il numero dei locali che metterà a disposizione i contenitori per l'asporto del cibo non consumato, il 91,8% dei ristoranti;
 Pasta al forno, risotto e tortellini in brodo. Ma anche cappone, pesce e crostacei.
 In una società in continua trasformazione, c'è qualcosa che ci tiene ancorati alla tradizione: sono gli ingredienti     principali del menu di Natale che continuano a farla da padrone sulle tavole degli italiani.

 Sia di quelli, e sono la maggioranza, che passeranno il 25 dicembre nella propria abitazione o a casa di un familiare, e sia di chi deciderà di pranzare fuori dalle mura domestiche.

Secondo un'indagine condotta da Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, sono 4,9 milioni gli italiani pronti a trascorrere il Natale davanti a una tavola imbandita e farsi coccolare in uno degli 85mila ristoranti aperti per l'occasione.

Rispetto allo scorso anno si tratta di oltre 200mila persone in più pronte a trascorrere il pranzo del 25 dicembre fuori casa e sostenere una spesa media di 56 euro a persona, per un volume d'affari complessivo di 270 milioni di euro, 30 milioni in più rispetto al 2018.

“I migliori ristoranti sono quelli in cui il cliente trova confermati due valori fondamentali – cordiale ospitalità e qualità del cibo – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe – Il fatto poi che sempre più famiglie decidano di passare la più importante festa dell'anno al ristorante è la dimostrazione che  quella italiana è un'offerta ristorativa eccellente.

Tra l'altro il mondo della ristorazione rappresenta un osservatorio privilegiato sulle trasformazioni della società, che interessano modelli di consumo e stili di vita, nonostante la crisi continui a mordere. Quest'anno un'azienda su quattro ha deciso di risparmiare su pranzi e cene aziendali per il tradizionale scambio degli auguri.

Inoltre, i  clienti si dimostrano sempre più sensibili al tema degli sprechi alimentari, favoriti dal fatto che il 92% dei locali aperti a Natale è attrezzato per garantire l'asporto dei cibi ordinati e non consumati, in modo da assicurare anche un'altra tradizione natalizia, la cena degli avanzi di Santo Stefano.

 

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