Alghero dalla spiaggia del lido

Federalberghi-Confcommercio nord ovest sulla nuova legge urbanistica: un’opportunità per rendere più efficiente e moderna la ricettività qualificando l'offerta

Circa il testo della proposta di una nuova legge urbanistica per la Sardegna, che la Giunta guidata da Pigliaru ha inoltrato al Consiglio regionale per la definitiva approvazione, la Federalberghi-Confcommercio dell’area nord ovest manifesta un sostanziale gradimento. Le nuove disposizioni accolgono in parte le istanze dell’Associazione, poiché mirano a far cadere quelle barriere ideologiche che finora hanno impedito alle attività ricettive ubicate entro la fascia di 300 castelsardo 2metri dal mare di effettuare qualunque intervento di carattere strutturale. Ciò ha inibito finora, come è noto, la possibilità di migliorare le dotazioni e i servizi, indispensabili per dare risposte efficaci alle esigenze sempre più articolate e complesse dell’utenza turistica. Da notare che gran parte delle strutture alberghiere situate nella fascia costiera dei 300 metri dalla battigia sono state edificate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, quando la richiesta di dotazioni a supporto della mera ricettività era senz’altro minore di quella attuale. Per di più, in taluni tratti litoranei, per effetto della chiusura di alberghi ormai obsoleti, il saldo tra le strutture ricettive operanti negli anni Ottanta rispetto a quelle esistenti oggi è addirittura negativo. Si può dire quindi che in tali ambiti è diminuito il numero di posti letto, proprio mentre il mercato richiede sempre maggiori disponibilità. Ne consegue che non sempre la ricettività alberghiera del nord ovest è adatta a rispondere alle richieste dei grandi tour operator. I quali, quando non trovano un numero sufficiente di camere disponibili, rivolgono la loro attenzione ad altri territori dotati di una ricettività più consistente.
La dirigenza territoriale di Federalberghi, al fine di individuare una soluzione soddisfacente in grado di coniugare ricettività e servizi, rileva in primo luogo che in Sardegna vi sono quattrocento alberghi ubicati nella fascia costiera entro trecento metri dal mare. Di questi, tuttavia, ottanta rientrano nell’area urbanistica dell’agglomerato urbano, mentre circa 150 hanno già usufruito delle premialità di cubatura previste dal Piano Casa. Ne restano quindi altri 170 che non avrebbero mai effettuato alcun incremento di cubatura. Partendo da questa analisi, secondo gli esponenti della categoria, si potrebbe stabilire un primo criterio per individuare eventuali classi di intervento. Viene poi considerato che, per gli alberghi in fascia costiera extraurbana, la proposta di legge prevede sì incrementi di cubatura pari a quelli del Piano Casa, ma tali ampliamenti dovrebbero essere destinati solo alle volumetrie per i servizi accessori alle camere già esistenti, senza alcuna possibilitàmodel spiaggia di aumentare il numero dei posti letto. E’ evidente pertanto che l’investimento effettuato per migliorare la dotazione dei servizi accessori, sebbene indispensabile, sarebbe però difficilmente sostenibile e, per così dire, ammortizzabile, in quanto non accompagnato da un pur limitato incremento del numero dei posti letto.
Federalberghi-Confcommercio è perciò dell’avviso che le nuove disposizioni della legge urbanistica debbano prevedere la possibilità di implementare i servizi aggiuntivi anche per migliorare l’appetibilità dell’offerta in bassa stagione. Nel contempo, tuttavia, sarebbe opportuno fissare i criteri per accogliere maggiori presenze in alta stagione grazie all’incremento delle camere. Il che consentirebbe di remunerare gli investimenti effettuati per le dotazioni accessorie. Altrimenti, il lodevole intento che traspare dalla legge urbanistica rivolto alla modernizzazione dell’offerta, potrebbe risultare vano qualora le imprese alberghiere non siano messe in grado di porre in atto investimenti convenienti ed economicamente sostenibili. Ovviamente Federalberghi non mette in dubbio che anche la cubatura incrementale per la realizzazione di servizi consentirebbe da sola il miglioramento degli standard qualitativi imposti dal mercato e oggi mancanti, come zone benessere, spazi polifunzionali, aree sportive indoor e piscine coperte. In ciò la proposta della legge urbanistica recepisce una un’istanza che non può essere ancora disattesa. Ma gli albergatori auspicano che si aprano ancora dei margini di discussione per individuare opportuni criteri anche sul numero massimo di camere in incremento da concedere, anziché escludere del tutto questa possibilità. Peraltro, non è da trascurare l’opportunità, secondo precisi criteri, di consentire l’incremento dei posti letto in quelle strutture ricettive di dimensioni più limitate.

 

 

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