Die Bauernhochzeit

Senza controlli a rischio igiene e salute. Evasione pressoché totale


I tempi cambiano, ma non sempre in meglio. Chi era convinto che per contrastare l’abusivismo nel campo della ristorazione bastasse controllare meglio l’attività dei circoli, si trova ora a dover fronteggiare un nuovo sofisticato espediente che sembra studiato apposta per eludere le norme che regolano l’attività dei pubblici esercizi. Si tratta del fenomeno sempre più dilagante che prende il nome di Home Restaurant, Supper Club o, più banalmente, Ristorante in Casa.
Se non interverranno opportuni atti sanzionatori e di regolamentazione, utilizzando questa formula a nostro avviso del tutto fraudolenta, chiunque potrebbe ritenersi legittimato a trasformare abusivamente la propria abitazione in una trattoria, promuovendo eventi gastronomici su Facebook o sui social nati per l’occasione e somministrando menù più o meno elaborati a commensali di bocca buona, ovviamente dietro congruo corrispettivo.
Nel nord Sardegna, stando agli annunci che compaiono sui siti specializzati, la nuova “moda” ha preso piede in molte località turistiche e dintorni. Tra le cene-evento e i menù che si ha modo si visionare in questi siti, c’è una molteplicità di offerte che fanno leva in prevalenza sulla pseudo-genuinità di ricette e piatti tradizionali e sull’ambiente familiare. Meno familiari appaiono invece i prezzi che, in rapporto ai menù proposti, risultano invece piuttosto elitari e “salati”.

Un espediente per aggirare la normativa del settore
Il trucco escogitato dagli Home Restaurant per aggirare le norme che regolano le attività commerciali e in particolare i pubblici esercizi, consiste nell’affermare che si stanno invitando amici o persone conosciute su internet a mangiare a casa propria in cambio di un piccolo compenso a titolo di rimborso spese. Una giustificazione risibile se si considerano appunto i prezzi esosi, palesemente lucrativi, che vengono spudoratamente pubblicizzati.
Valutando il fenomeno, stupisce in primo luogo che ci siano degli sprovveduti che si fanno abbindolare da simili offerte in assenza di qualunque garanzia anche di carattere igienico. Lascia ancor più perplessi l’assenza finora di controlli e interventi repressivi nei confronti di queste attività non solo abusive, ma addirittura pericolose per l’incolumità degli ingenui avventori.

La denuncia del fenomeno
Proprio di recente, Gavina Braccu, presidente dei pubblici esercenti galluresi e Adriana Pintus, presidente della Confcommercio territoriale della costa est, hanno inviato una segnalazione per denunciare il fenomeno ai Sindaci dei Comuni turistici dove gli abusi in questione sono molto ricorrenti. E hanno elencato le principali violazioni di legge che possono riscontrarsi nell’attività dei cosiddetti Home Restaurant, riguardanti:
• i requisiti per l’apertura di un locale (Duaap/Scia per la somministrazione, comunicazione in caso di circoli privati, requisiti di sorvegliabilità, requisiti professionali e morali);
• i requisiti igienico-sanitari (comunicazione ASL; piano HACCP e formazione igienico-sanitaria degli operatori, tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti, divieto di fumo);
• le disposizioni fiscali e del lavoro (iscrizione CCIAA, licenza UTIF per i prodotti alcolici, iscrizione INPS del titolare, regolarizzazione dei lavoratori, versamento delle imposte ivi comprese quelle di spettanza comunale);
• le disposizioni urbanistiche e tecniche (destinazione d’uso degli edifici, conformità degli impianti elettrici e degli impianti specifici per la conservazione degli alimenti, cucine a norma ed idoneità sanitaria delle attrezzature, tabelle alcolemiche ed etilometro a disposizione).
Braccu e Pintus hanno inoltre sottolineato che l’Istituto Superiore di Sanità ha predisposto uno studio che evidenzia come la maggior parte delle tossinfezioni alimentari denunciate in Italia derivi dall’ambito domestico, con picchi del 70% in riferimento a preparazioni di conserve casalinghe. Dati confermati anche da controlli dei NAS, che hanno portato a pesanti sanzioni a carico degli “home restaurant” in diverse parti del territorio nazionale.

Gli interventi della FIPE
Intanto la Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha chiesto alle istituzioni una decisa azione nei confronti di queste attività condotte al di fuori di ogni regola e, in particolare, verso i canali web che le promuovono e beneficiano delle relative commissioni.
Secondo le valutazioni della Fipe, gli home restaurant generano un'evasione fiscale e contributiva pressoché totale e mettono a rischio la sicurezza dei consumatori. Ospitare persone a casa propria per pranzi, cene o aperitivi dietro pagamento di un corrispettivo specifico è infatti una vera e propria azione imprenditoriale che deve rispettare una severa regolamentazione, alla stregua di qualsiasi altro ristorante.
La Fipe ha segnalato inoltre già da diverso tempo le forti perplessità che le attività di home restaurant stanno generando all'interno del settore della somministrazione di alimenti e bevande. La crescente diffusione degli home restaurant su tutto il territorio nazionale, a seguito della crisi e attraverso il contributo di canali on line e social network, se non contrastata immediatamente, rischia di costituire un canale parallelo di offerta organizzato, ma non controllato da molteplici punti di vista. “Questa attività, così come esercitata oggi, è posta in essere al di fuori di ogni regola e quindi deve essere contrastata con decisione dalle autorità competenti”. La Fipe ha perciò sollecitato il Governo ad adottare misure “che impediscano questo attentato alla salute pubblica e mettano freno ad una evasione fiscale e contributiva pressoché totale". Peraltro, la Fipe chiede di incrementare l'impegno normativo messo parzialmente in atto dal Ministero dello Sviluppo Economico con la risoluzione n. 50481, in base alla quale gli home restaurant sono considerate attività imprenditoriali a pieno titolo. Le istituzioni infatti non hanno ancora tenuto conto di una serie di disposizioni il cui rispetto è fondamentale per un'attività di pubblico esercizio, in particolare per quanto riguarda profili di sicurezza e ordine pubblico.

 

 LINK LOGO UNIFIDI
 LINK LOGO PERFORMA
 LINK LOGO TERSERVIZI
 LINK LOGO EBTER
LINK LOGO 50PIU

Trasparenza e Progetti in Evidenza

 

 FOTO PULSANTE PUBBLICITA TRASPARENZA 120X100
IMMAGINE PULSANTE e Sardinia
IMMAGINE PULSANTE INTESA
IMMAGINE PULSANTE IMPRINTING
pulsanti Progetti
pulsanti Interreg

 

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Go to top