capodanno

In questo periodo si muovono 14 milioni di italiani che generano un business da nove miliardi

Natale e Capodanno a doppia cifra per il turismo con 14,2 milioni di italiani che si mettono in viaggio, dormendo almeno una notte fuori casa, con un aumento dell'11,6% rispetto al 2015. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Federalberghi-Confcommercio. Il giro d'affari determinato da questo movimento turistico è di 8,7 miliardi di euro (+9,5%). Si tratta di numeri natale in sardegnainteressanti, ma la Sardegna resta ai margini e raccoglie ben poco.
Malgrado qualche timido tentativo di intercettare flussi turistici aggiuntivi anche nei mesi autunnali e invernali, la nostra Isola è per lo più identificata come una destinazione esclusivamente balneare. Qualcuno afferma che lo scarso appeal della Sardegna in questo periodo derivi dal fatto che la gran parte degli alberghi sono chiusi. A ben vedere, tuttavia, le strutture ricettive in funzione nelle principali località sarebbero più che sufficienti ad accogliere un buon numero di arrivi, se questi arrivi, appunto, si concretizzassero.
D’altra parte le strutture ubicate sulla costa e distanti dai centri abitati non sono in grado di formulare proposte complementari all’offerta balneare classica anche per i limiti operativi derivanti da norme urbanistiche eccessivamente restrittive. Si tratta di disposizioni che non permettono di adeguarsi alle richieste del mercato e alle differenti esigenze dei turisti che si muovono in questo periodo. E’ anche il parere di Stefano Visconti, presidente Federalberghi-Confcommercio dell’area nord ovest: “Le norme in vigore non permettono nessuna evoluzione strutturale e di adeguamento dei servizi ai nostriSTEFANO VISCONTI alberghi. Molti avrebbero bisogno di cubature aggiuntive per poter essere competitivi e appetibili durante tutto l’anno e vorrebbero adeguarsi agli standard qualitativi richiesti da ampie fasce di clientela. Con un percorso di talassoterapia, ad esempio, si può esercitare un certo richiamo anche d’inverno. Ma c’è bisogno di cubature aggiuntive. Ora, con leggi che bloccano qualsiasi attività a 300 metri dal mare, questo diventa impossibile. E’ vero che l’esecutivo regionale si è posto il problema e avrebbe intenzione di intervenire in materia, ma per ora non è cambiato nulla”.
Ne consegue che il mercato di Natale e Capodanno, per quel poco che conta, fa perno soprattutto sul turismo interno relativo ai sardi residenti nella penisola o all’estero che rientrano per le festività, oppure agli stessi residenti che si spostano da una località a un’altra della Sardegna. Questi ultimi rappresentano la fetta più consistente, ossia l’83% delle presenze turistiche che si registrano nel mese di dicembre (49 mila nel 2015). Va da sé che gli arrivi di turisti stranieri sono al momento decisamente trascurabili dal punto di vista numerico.
Un’altra causa può individuarsi nella difficoltà di raggiungere la Sardegna durante l’inverno. “Fino a quando Ryanair aveva base ad Alghero - sostiene Visconti - i collegamenti internazionali erano garantiti tutto l’anno e potevano dare impulso al turismo anche al di là dei periodi caldi. Ora non più”.
Anche per il presidente Federalberghi-Confcommercio dell’area nord est Paolo Manca (che riveste inoltre l’incarico di presidente regionale della categoria) l’emarginazione della Sardegna dai flussi turistici nazionali in questo periodo dipende PAOLO MANCAin sostanza da tre fattori: condizioni climatiche, appetibilità dell’offerta e accessibilità. “Per gli albergatori della Gallura il percorso di avvicinamento all’offerta invernale è reso più complicato e richiede tempi più lunghi in quanto la connotazione attuale del nostro sistema di accoglienza è prettamente balneare. Per intercettare nuovi flussi - ad avviso di Paolo Manca - si rende necessario un adeguamento delle strutture alberghiere per attivare nuovi servizi, cosa non facile viste le attuali restrizioni. In più sarebbe essenziale dar vita a una programmazione coordinata di eventi di vario genere e di risonanza tale da generare una forte attrazione. Il tutto supportato ovviamente da un’accessibilità migliore di quella attuale”.
In effetti, in questo periodo, molti passeggeri hanno difficoltà a trovar posto anche nei voli nazionali in regime di continuità territoriale. Ne ha dato notizia la stampa locale, che ha parlato dei black out sui voli in entrata per la Sardegna nella settimana prima di Natale. I disservizi riguardano soprattutto le rotte Milano-Cagliari e Milano-Alghero. Tali disagi si verificano anche a causa dei rientri contemporanei di migliaia di pendolari dalla penisola e del sistema di prenotazione che consente a chiunque di bloccare fino a tre-quattro biglietti nello stesso giorno senza pagare alcuna penale in caso di rinuncia. Sommando queste inefficienze al ridimensionamento delle tratte internazionali, è evidente che l’offerta turistica della Sardegna subisce una notevole penalizzazione.

 

 

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