Cala sassari

Buon andamento in Gallura e nel Golfo dell’Asinara. Il nodo dei voli low cost e dello scalo 'Riviera del Corallo'


Nel sito della Regione Sardegna è apparso di recente un comunicato dove si parla in termini molto positivi dell’andamento della stagione turistica 2016. L’affluenza di luglio e agosto “e le proiezioni per il proseguo di stagione - si legge nel comunicato - confermano che l'Isola è sempre la meta di vacanza preferita da mercato interno e stranieri”. Ora, senza nulla togliere all’appeal della Sardegna, tale affermazione appare un po’ eccessiva, se si tiene conto che la nostra Isola nel mercato turistico nazionale ha un’incidenza percentuale in termini di arrivi e di presenze che si aggira attorno al 4%. Il sistema turistico dell’Isola ha quindi ancora molta strada da fare ed è ben lungi dall’esprimere appieno tutte le sue potenzialità. Vero è, tuttavia, che quest’anno in Sardegna è arrivata più gente, dato che per fortuna la propensione alla vacanza è decisamente in rialzo. Secondo uno studio di Federalberghi, i turisti italiani nell’estate 2016 saranno in tutto oltre 33 milioni (22 milioni ad agosto), il dieci per cento in più dello scorso anno. La gran parte di loro ha optato prudentemente per le destinazioni nazionali, anche in considerazione della situazione di turbolenza delle località estere situate nelle sponde est e sud del Mediterraneo. Va da sé che la Sardegna, essendo comunque una delle mete balneari più ambite e una sorta di destinazione esotica alternativa, si è avvantaggiata a sua volta di tale stato di cose.
In ogni caso è confortante che un incremento ci sia stato, come si può del resto rilevare anche empiricamente dall’affollamento che caratterizza molti centri costieri. Per esprimere un giudizio più ponderato, anche con riferimento alle varie località del nord Sardegna, attendiamo ovviamente i dati ufficiali relativi agli arrivi e alle presenze nelle strutture ricettive clasificate. Ma già da ora, nel complesso, non mancano gli indicatori oggettivi che confermano una significativa ripresa del movimento turistico.
Il movimento passeggeri nei porti e aeroporti
Per quanto riguarda il nostro territorio, I dati divulgati dall’Autorità portuale, relativi per ora al periodo gennaio-luglio 2016, attestano in effetti una crescita notevole per la portualità del nord isolano, con un più 25,6% di aumento rispetto al 2015. Nei porto olbia 1primi sette mesi di quest’anno nel sistema portuale di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres ci sono stati 2.128.103 passeggeri in arrivo e partenza, ben 430 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Olbia registra 1.428.270 transiti per un incremento del 25,5 per cento. Golfo Aranci conta 278.130 passeggeri (+20,8%). Conferma il trend, nello stesso periodo, anche lo scalo di Porto Torres: da 325.323 del 2015 a 421.703 dell’anno in corso, con un aumento del 30%. Secondo l’Autorità portuale il trend per la stagione in corso sembra assodarsi complessivamente attorno ad un 25% di crescita. Sono numeri che dovrebbero trovare conferma anche ad agosto, nel corso del quale, stando alle stime dell’Autorità portuale, si sarebbero registrati circa 35 mila passeggeri al giorno.
La situazione non è altrettanto rosea e appare anzi piuttosto disomogenea per quanto riguarda gli aeroporti del nord Sardegna. A Olbia, tutto bene: si registra infatti una forte crescita del movimento passeggeri. Da gennaio ad agosto l’aeroporto ha movimentato un traffico di 1.656.282 persone, ben 219.282 in più del 2015, pari a un incremento percentuale del 13,23%.
Appare invece totalmente negativo e preoccupante l’andamento dell’aeroporto di Alghero. I dati di cui disponiamo vanno da gennaio a luglio: in questo periodo il “Riviera del Corallo” ha registrato un tracollo del movimento passeggeri di 181.732 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015, che si traducono in un calo percentuale del 19%. In pratica, mentre da gennaio a luglio del 2015 il traffico passeggeri era arrivato a 958 mila unità, quest’anno si è fermato a 776 mila. I crolli piùcheck in vistosi si registrano in bassa stagione: aprile meno 37%, maggio meno 32%. Ma anche giugno (meno 22%) e luglio (meno 21%) evidenziano fortissimi cali percentuali che risultano ancor più vistosi in termini numerici. Non abbiamo purtroppo il dato di agosto, ma tutto fa ritenere che anch’esso, una volta acquisito, non farà che confermare il trend negativo in atto.
L’articolo sul sito della Regione citato in premessa non accenna a tale decremento e si limita a parlare genericamente di un aumento nei flussi in entrata, fa riferimento solo agli aeroporti di Cagliari e Olbia e sorvola elegantemente sull’andamento dello scalo algherese. Una lacuna che non sembra del tutto invlontaria, dato il tono alquanto trionfalistico del pezzo in questione.
Turismo nord Sardegna: andamento disomogeneo, Alghero resta al palo
Tuttavia, a parte tali considerazioni, come possiamo valutare la stagione turistica 2016 per il nord Sardegna? Senz’altro buona in termini complessivi: per la Gallura si parla di un incremento delle presenze quantificabile attorno al 10% rispetto alla stagione 2015, che dovrebbe portare l’entità dei flussi turistici a uguagliare i livelli pre-crisi; non mancano tuttavia le negatività, con riferimento al nord ovest e soprattutto ad Alghero, evidentemente penalizzata dalla falcidia dei voli low cost causata dal progressivo disimpegno di Ryanair, che ha avuto come è noto pesanti ripercussioni sull’indice di riempimento delle strutture ricettive.
Tale valutazione trova conferma nella rilevazione attuata dalla Federalberghi provinciale di Sassari sulla base dei dati forniti da 33 strutture ricettive dell’area nord ovest, da Alghero a Valledoria.
In particolare, nel territorio di Alghero sono stati presi in considerazione 2.364 posti letto, il cui indice di riempimento a luglio 2016 ha evidenziato un calo del 2,8% rispetto al luglio 2015. Invece, le altre località del nord ovest, di fatto quelle che si affacciano sul Golfo dell’Asinara, hanno fatto rilevare una crescita dell’indice di riempimento attorno all’8% in più sempre rispetto al luglio 2015.
Si tratta di dati significativi in grado di dimostrare come, a fronte di un generale incremento di presenze in tutte le località turistiche del nord Sardegna, dalla Gallura al Golfo dell’Asinara, solo Alghero sia rimasta al palo, evidenziando per di più una diminuzione di arrivi non trascurabile nelle stesse strutture alberghiere. Da notare che queste, in qualche modo, sono riuscite a supplire al crollo della domanda derivante disimpegno di Ryanair, ricorrendo ai voli charter e alle tratte supplementari attivate grazie al Fondo istituito da Confcommercio nord Sardegna per il sostegno ai collegamenti aerei. Molto più grave, anche se difficilmente quantificabile, è il tracollo economico subito dalle strutture ricettive extralberghiere (soprattutto b&b e case-vacanza) che si traduce all’atto pratico in un calo di presenze numericamente molto più vistoso di quello accusato dagli alberghi, con evidenti ripercussioni negative a cascata sulle attività della ristorazione, dei pubblici esercizi, del commercio e dei servizi.
Secondo un nostro calcolo, empirico ma realistico, che tiene conto del calo di presenze, ma anche del mancato incremento delle stesse, il danno, o se si vuole, il mancato introito per il sistema turistico e per l’economia del territorio di Alghero, dovrebbe aggirarsi quest’anno attorno ai 35 milioni di euro, che vengono a mancare agli investimenti e al quadro occupazionale di una città già duramente provata dalla crisi.
Né il problema dell’aeroporto appare purtroppo vicino a una soluzione definitiva. Proprio mentre compiliamo questa nota ci giunge notizia che nessun privato ha presentato un´offerta per acquisire la maggioranza della società di gestione (Sogeaal) dello scalo Riviera del Corallo. Il Consiglio d´Amministrazione della Sogeaal ha perciò prorogato i termini a martedì 27 settembre, ma la situazione si va complicando: sono state infatti lanciate accuse di irregolarità circa la procedura di selezione del socio privato. Tali anomalie sono negate invece dalla società di gestione che parla di turbativa d’asta e non esclude il ricorso all’autorità giudiziaria.

 

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