PECORE

La presidente degli alimentaristi aderenti a Confcommercio condanna la campagna volta a stigmatizzare il consumo di agnello.

Donatella Prampolini Manzini, presidente FIDA (Federazione dei dettaglianti alimentaristi) e vicepresidente nazionale di Confcommercio, ha rivolto nei giorni scorsi, prima delle feste pasquali, un invito al rispetto delle scelte individuali, al riconoscimento del valore del nostro patrimonio enogastronomico, alla consapevolezza della qualità della filiera italiana e alla corretta educazione alimentare.
prampoliniTale intervento è nato anche dalla preoccupazione per l’ennesima campagna animalista volta a stigmatizzare il consumo di agnello. Una campagna ingiustificata che ha causato pregiudizi a numerosi soggetti: “Già il consumo di carne ovina ha registrato un calo - spiega la presidente FIDA - principalmente perché la Pasqua avanzata e le temperature più alte comportano un calo nel consumo di questo alimento. I prezzi un po’ più bassi, quest’anno, hanno poi accentuato il calo anche in termini di ricavi”.
“A questi fattori - continua Donatella Prampolini Manzini - si è aggiunta la crociata contro il consumo di carne: crociata che biasimiamo come anche ogni altra forma di cieca intransigenza, a tavola come in qualsiasi comportamento umano. Peraltro, il nostro Paese ha una cultura enogastronomica importante della quale fa parte anche il consumo di agnello nel periodo pasquale. La gogna ingiustificata del periodo pre-pasquale ha penalizzato fortemente intere categorie verso le quali non si giustificano turbative e scandali creati ad hoc da gruppi di pressione autoreferenziali e intolleranti. Rispettiamo qualsiasi scelta individuale - ribadisce la presidente FIDA - e anzi è il nostro mestiere dare risposte a tutti i consumatori, anche di nicchia. Tra i nostri soci ci sono specializzati e despecializzati, macellai e vegani”.
“Le scelte individuali - conclude Donatella Prampolini Manzini - non devono trasformarsi in guerre contro chi la pensa diversamente e non legittimano la creazione di scandali ingiustificati e molto pervasivi. La cultura e il patrimonio enogastronomico del nostro Paese sono apprezzati e invidiati in tutto il mondo, così come è invidiata in tutto il mondo la qualità della nostra filiera alimentare che in tutte le sue fasi garantisce controllo e, nel caso delle carni, il rispetto degli animali. Il consumo di carne è peraltro considerato necessario nelle giuste quantità e con le giuste modalità. Non servono crociate: serve una corretta educazione alimentare.”

 

 

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