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Si punta a fissare una spesa massima in voucher per ogni impresa (2-3000 euro). Restrizioni per la platea dei lavoratori remunerabili con questo strumento

Se un'impresa ha zero dipendenti potrà ancora utilizzare i voucher, ma dovrà pagarli cinque euro in più rispetto alle famiglie e rispettare un tetto di spesa annuo di 2-3000 euro. Le ipotesi su cui sta lavorando la commissione Lavoro della Camera vanno in questa direzione, guidate da un unico obiettivo: che i voucher vengano utilizzati solo per i lavori occasionali.
fabbrica 2I contenuti in discussione in Parlamento, in pratica, sono per ora soprattutto tetti e limiti che puntano a circoscrivere - per somme di spesa e categorie di lavoratori - l'utilizzo dei buoni lavoro. L'intenzione è infatti quella di fissare una cifra di spesa massima in voucher per ogni impresa, appunto 2-3000 euro l'anno, e di restringere anche la platea dei lavoratori che possono essere pagati con questo strumento. Che il committente sia una famiglia, un'impresa senza dipendenti o una pubblica amministrazione, l'ipotesi è quella di poter utilizzare i buoni lavoro solo per studenti, pensionati, disoccupati, disabili, soggetti in situazioni di disagio sociale ed extracomunitari con permesso di soggiorno e in stato di disoccupazione da oltre sei mesi". Non si prevedono invece particolari limitazioni in base ai settori d'attività, tranne per quelle imprese che lavorano in situazioni a rischio sicurezza. Per quanto riguarda invece la Pubblica amministrazione, non potrà utilizzare i voucher per la gestione dell'attività ordinaria, ma solo per eventi naturali straordinari e manifestazioni straordinarie o di carattere solidaristico.
Altra ipotesi sul tavolo è quella che prevede, solo per le imprese, un aumento del costo dei voucher il cui valore nominale salirebbe da 10 a 15 euro.
Si sta quindi lavorando a una legge che risponda al referendum proposto dalla Cgil, in tempi il più possibile rapidi, dato che il sindacato guidato da Susanna Camusso mantiene in merito una linea dura. Più morbido l'approccio di Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, secondo il quale un accordo che includesse le microimprese ma con dei limiti "anche nel caso in cui non servisse a disinnescare il referendum, sarebbe utile per il futuro". Anche la Cisl, con la segretaria generale Annamaria Furlan, è favorevole a una soluzione concordata con ilreceptionist3 sindacato che eviti abusi e storture.
Rete Imprese Italia: "Utili per lavoro legale e tracciato"
"I voucher rappresentano anche per gli imprenditori l'unico strumento attualmente disponibile per remunerare prestazioni saltuarie ed occasionali". La volontà espressa dal ministro Giuliano Poletti di escluderne le imprese dall'utilizzo "lascerà senza risposte tutte quelle prestazioni occasionali che nelle imprese non possono essere inquadrate in rapporti di lavoro tradizionale".
"Rete Imprese Italia, che raggruppa le confederazioni di PMI, tra cui Confcommercio, è a sua volta favorevole al corretto utilizzo dei voucher che rappresentano anche per gli imprenditori l'unico strumento attualmente disponibile per remunerare prestazioni saltuarie ed occasionali. Escludere le imprese dall'utilizzo dei voucher, limitando di fatto il lavoro accessorio esclusivamente alle famiglie, lascerebbe infatti senza risposte tutte quelle prestazioni occasionali che nelle imprese non possono essere inquadrate in rapporti di lavoro tradizionale.
Con i voucher, oltre a far emergere occasioni di lavoro, si offrono opportunità di guadagno legale, regolamentato e tracciato, mentre il risultato della loro limitazione non sarebbero nuovi rapporti di lavoro, bensì la dispersione di potenziali occasioni di occupazione.
FipeConfcommercio: non un lusso, ma una necessità per il settore
camerieraLa Federazione Italiana Pubblici Esercizi chiede di preservare la formula dei voucher per il reclutamento di personale in bar e ristoranti. Si tratta infatti, ad avviso della Federazione, di uno strumento utile anche per contrastare il lavoro irregolare.
Uno strumento necessario, quindi, e "amico" della legalità. Dichiara il Presidente Fipe Lino Enrico Stoppani: "I voucher sono una risorsa vitale per un settore caratterizzato da stagionalità e picchi di lavoro imprevedibili. Una scelta all'insegna della trasparenza che ha contributo a regolarizzare il lavoro irregolare, creando nuove opportunità occupazionali peri giovani. Come Fipe siamo per mantenere i voucher quale strumento utile e funzionale a un mercato del lavoro flessibile. Gli abusi vanno puniti senza introdurre meccanismi troppo farraginosi per le imprese".
La posizione espressa dalla Fipe si lega inoltre alla particolare congiuntura economica e alla necessità di organizzare il lavoro caratterizzato da improvvise intensificazioni e che costituisce una prerogativa "fisiologica" per bar, ristoranti, stabilimenti balneari e in generale per tutto il settore del fuoricasa che la Fipe rappresenta. In previsione e durante la stagione estiva infatti non risulta sempre facile per l'imprenditore reperire il personale adeguato per le esigenze che variano da impresa a impresa. Fipe ritiene inoltre che utilizzare il lavoro accessorio costituisca un buon equilibrio tra le esigenze delle imprese e la tutela dei lavoratori.

 

 

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