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Gianni Russo: "Promuovere il Parco come risorsa naturalistica ed economica e attivare un piano di marketing secondo criteri manageriali"

Oltre a ottenere ampio risalto sui mezzi di informazione, ha suscitato attenzione e consensi l’intervento pubblico di Gianni Russo, presidente del Consorzio Golfo dell’Asinara (che raggruppa gli operatori del turismo e dei servizi locali) sul mancato GIANNI RUSSO 2decollo del Parco dell’isola e sulle aspettative legate a una piena ed efficiente valorizzazione anche economica di tale risorsa. 

A parte i problemi gestionali - tra cui le lungaggini nella nomina del nuovo presidente e il palleggio delle responsabilità - Russo rimarca che il Parco non ha ancora svolto con efficacia quella funzione di impulso economico e di richiamo turistico in cui molti speravano. Data la recessione in cui versa l’economia dell’area nord ovest, il nostro esponente vede nell’Asinara un valore aggiunto e una risorsa fondamentale per dare fiato alle attività del territorio. L’isola può diventare un fattore unificante d’immagine, esercitando un’attrazione a vasto raggio ben oltre i limiti imposti dalla stagionalità della nostra offerta.
Queste considerazioni nascono anche a seguito delle criticità emerse durante la riunione del consiglio comunale di Porto Torres, nella recente seduta che si è svolta nell’ex ospedale di Cala Reale. Si tratta per lo più di problemi infrastrutturali, quali l’illuminazione, il sistema idrico, il servizio medico e i trasporti. Russo ritiene che a questi handicap si vada ad aggiungere la carenza di interventi volti a valorizzare e promuovere l’Asinara nel mercato turistico. Fermo restando che per sfruttare appieno il richiamo dell’isola e farne un “marchio” qualificante per tutto il territorio contiguo bisogna renderla davvero accogliente e fruibile.
Lascia inoltre perplessi l’assenza di coordinamento, di una visione complessiva e di un progetto comune fra tutte leASFODELO componenti pubbliche e private interessate a dare slancio e produttività alla risorsa Parco. Ed è finora mancato il coinvolgimento del mondo imprenditoriale nelle politiche di programmazione della risorsa.
Sta di fatto che a vent’anni dalla sua istituzione il Parco non è mai decollato. Al riguardo basta fare un confronto con i dati relativi alle presenze turistiche, ossia al numero dei pernottamenti in altri Parchi nazionali a forte connotazione marina: Parco dell’Arcipelago Toscano, due milioni e ottocentomila presenze; Gargano (Puglia): due milioni di presenze; Parco delle Cinque Terre (Liguria): 250 mila presenze (cui si vanno ad aggiungere due milioni e mezzo di visitatori l’anno). Anche il Parco dell’Arcipelago della Maddalena ha numeri rilevanti da esibire, dato che conta in media circa 200 mila pernottamenti all’anno più un afflusso imprecisato ma sicuramente notevole di visitatori giornalieri, molti dei quali indotti dalla diportistica della vicina Costa Smeralda.
I numeri del parco dell’Asinara, al confronto, sono poco rilevanti: si tratta di circa 110 mila visitatori all’anno, una media di appena 280 al giorno, mentre di presenze turistiche vere e proprie, ossia di pernottamenti, non è il caso di parlarne. E se si chiede agli albergatori dell’area del Golfo quante presenze aggiuntive hanno acquisito negli anni in virtù della vicinanza del Parco, le risposte sono a dir poco sconfortanti.
Non basta infatti, sostiene Russo, istituire un Parco perché questo funzioni: il Parco bisogna ‘farlo’ e renderlo godibile e fruibile. In altri termini occorre farlo funzionare davvero su due versanti: quello della protezione della natura, del paesaggio e della cultura locali e quello, non ginepromeno importante, della promozione dello sviluppo economico delle attività che si sviluppano attorno. La sfida consiste nel rendere non solo compatibili ma sinergici tra loro i due tipi di obiettivi enunciati.
E’ quindi il momento di attivare un piano di marketing secondo criteri manageriali per la promozione economica del Parco. Russo ritiene che si debba cominciare con l’analisi dei punti di forza e di debolezza per delineare una mappa delle potenzialità in termini di fruibilità del Parco e di attrattività turistica. A ciò dovrebbe far seguito l’elaborazione e condivisione delle azioni e degli obiettivi da perseguire di tipo qualitativo e quantitativo. Va da sé che tutte le risorse attualmente disponibili per migliorare la fruibilità del Parco vanno utilizzate con la massima tempestività.
In tale ottica, occorre unire le forze anche per accedere agli incentivi comunitari per l’ambiente nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale, volti a migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche attraverso azioni di promozione e dell'offerta integrata di risorse culturali e naturali.

 

 

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