aeroporto olbia

Il 2016 presenta un quadro disorganico: bene Olbia, Alghero in calo, ma si aprono nuovi spiragli e aspettative di sviluppo.

Nel 2016 si è avuto un andamento piuttosto disomogeneo nei due aeroporti del nord Sardegna. Lo scalo Olbia Costa Smeralda ha infatti realizzato un notevole incremento rispetto all’anno precedente, mentre il Rivera del Corallo ha accusato una forte regressione. Ora si spera che nel 2017, dopo l’ingresso del nuovo socio di maggioranza nella società di gestione Sogeaal, la situazione dell’aeroporto di Alghero si vada a normalizzare. L’auspicio è che il nuovo consiglio di hostessamministrazione, insediatosi di recente, adotti efficaci strategie per ridare slancio allo scalo e ricuperare il volume di traffico venuto meno anche a causa dei tagli alle rotte low cost.

A ogni modo, per avere un quadro più completo del movimento aeroportuale nel nord Sardegna, è bene dare un’occhiata ai numeri. Iniziamo dalla Gallura: l’aeroporto Olbia Costa Smeralda ha realizzato un exploit e conclude l’anno 2016 con il record storico di 2.541.541 passeggeri totali (aviazione commerciale e generale), in crescita del 14% (+307.759 passeggeri) rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda i movimenti complessivi, il 2016 ha fatto registrare ad Olbia un numero di decolli e atterraggi pari a 31.929 (+13% rispetto al 2015). La crescita è stata determinata principalmente dallo sviluppo del segmento di traffico internazionale, che ha raggiunto il tetto di 1.172.460 passeggeri, con un incremento del +21% (+205.745 unità) sul 2015. A conferma della vocazione fortemente turistica e internazionale dell’aeroporto gallurese, è utile sottolineare come oltre il 43% degli stranieri che arrivano in Sardegna per via aerea transiti per il Costa Smeralda. Positivo anche il dato relativo al traffico domestico che raggiunge quota 1.346.478 passeggeri, con un incremento dell’8% (oltre 100.000 unità) rispetto al 2015.

Marketing e diversificazione dell’offerta
L’importante risultato - si legge in un comunicato della società di gestione Geasar - è principalmente ascrivibile alla strategia di diversificazione dell’offerta e alle azioni di marketing territoriale e di valorizzazione dei prodotti turistici del territorio, airport scalettasviluppate in coordinamento con gli operatori di settore e con le istituzioni. Tali politiche hanno favorito l’apertura di nuovi collegamenti internazionali e l’incremento dell’offerta nel periodo di spalla, dove si registra un importante crescita del traffico passeggeri nei mesi di Aprile +10% (+10.115) ed Ottobre +17% (+23.330).
Nel 2016 il network del Costa Smeralda si è arricchito di 14 nuove destinazioni, di cui sei domestiche e otto internazionali, per un totale di 71 rotte operate da oltre 40 compagnie aeree in 17 paesi. Il mercato tedesco, primo mercato internazionale per l’Aeroporto di Olbia , conferma il trend positivo di crescita degli ultimi anni, evidenziando un incremento del traffico passeggeri del 15% (+44.803) rispetto al 2015. In espansione il mercato francese + 34% (+ 66.611 unità), quello svizzero + 13% (+ 19.125) e inglese + 23% (+ 27.219). Da sottolineare l’importante sviluppo del mercato spagnolo + 26% (+7.293).
In crescita anche il traffico dall’est Europa con la Polonia (+ 10.298), dalla Slovacchia e dalla Repubblica Ceca, i quali consolidano l’importante incremento registratosi nel 2015.
Decisamente positivo il risultato dell’Aviazione Generale che mostra una crescita del 9,6% dei movimenti rispetto all’anno precedente, unitamente ad un incremento del tonnellaggio complessivo del + 8,9%. Anche nel segmento dei voli privati i mesi di spalla hanno visto un’importante crescita del traffico, confermando il trend di allungamento della stagione registrato in tutto il comparto turistico nel 2016.

Riviera del Corallo, in calo il movimento passeggeri
Se il segno più è presente in tutte le voci relative all’andamento dello scalo gallurese nel 2016, il segno opposto è purtroppo una costante nei numeri che riguardano il Riviera del Corallo. Dopo un decennio di crescita pressoché costante, che aveva portato il numero dei passeggeri da 1.070.494 del 2006 a 1.677.967 del 2015, l’anno appena trascorso evidenzia una caduta verticale del traffico: il 2016 si chiude con 1.346.403 passeggeri. Si tratta di una flessione pari a circa il 20%, 331.564 unità in meno, che riportano i dati sul movimento passeggeri nello scalo algherese dell’ultimo anno ai livelli del 2008. E il calo non ha riguardato solo il periodo clou della stagione, ma raggiunge l’apice proprio nei mesi cosiddetti di spalla, ossia ad aprile (-36,9%!) e a maggio (-31,7%) – fonte: Assaeroporti.

Quanto è costato il taglio dei collegamenti
Abbiamo provato a quantificare il “danno” economico determinato dalla riduzione del numero dei passeggeri nel Riviera del Corallo. Un calcolo empirico che tuttavia non si discosta più di tanto dalla realtà: partiamo dal presupposto che il 70% circa dei passeggeri che si avvalgono del mezzo aereo sono non-residenti, ossia turisti (fonte Regione Sardegna – Cirem). Il 70% dei 331mila passeggeri che mancano all’appello nel 2016 equivale perciò a 231mila unità. Considerato che quest’ultima cifra riguarda sia gli arrivi che le partenze, dobbiamo ora dividerla per metà. Parliamo quindi del mancato arrivo di circa 115.000 turisti che - considerata un permanenza media (approssimata per difetto) di 5 notti a persona - si traducono in 575mila presenze in meno. Ora, tenuto conto che la spesa media giornaliera di un turista si aggira sui cento euro, ne consegue che il mancato introito per il sistema turistico e comunque per l’economia locale è pari a circa € 57 milioni.
Al dato meramente economico bisogna poi sommare il danno di immagine che una località si trova a dover subire per la penuria dei collegamenti aerei, che può comportare anche il venir meno dei legami di fidelizzazione dei flussi turistici. A STEFANO VISCONTIcompletamento del quadro vanno aggiunte le difficoltà e le limitazioni alla mobilità dei residenti.
Ecco quindi indicati in sintesi i motivi della preoccupazione, dell’allarme sociale e della mobilitazione delle categorie economiche per sollecitare una soluzione alla crisi del'aeroporto. Un disagio e una prostesta che hanno raggiunto l’apice nel periodo scorso, non solo a causa del progressivo disimpegno di Ryan Air, ma anche per la lunga sequela di gare per la privatizzazione dello scalo andate deserte.

Si aprono finalmente nuovi spiragli per il rilancio dello scalo algherese. Il punto di vista di Visconti e Cadeddu
Oggi finalmente la situazione sembra volgere al meglio. Dopo che F2i, un fondo specializzato nella gestione di infrastrutture di trasporto, ha definito il suo ingresso nella Sogeaal con l’acquisto del 72% delle quote (il rimanente 28% resta in capo alla Regione), essendosi già insediato il nuovo consiglio di amministrazione, ci si aspetta l’attuazione di efficaci strategie per attrarre ad Alghero nuovi vettori e dar vita a nuove rotte. L’obiettivo è quello di riportare in positivo i numeri dello scalo. Ovviamente le aspettative riguardano anche e soprattutto il ricupero delle rotte a suo tempo soppresse da Ryanair, ritenuto un interlocutore fondamentale anche in considerazione della sua rilevanza primaria nel quadro europeo dei collegamenti low cost.
In una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Nuova, il presidente territoriale di Federalberghi-Confcommercio Stefano Visconti ha auspicato che quanto prima il nuovo consiglio di amministrazione di Sogeaal possa interfacciarsi con il mondo delle imprese. “E’ stato detto che il territorio deve crescere perché manca di attrattività - ha detto Visconti - e noi siamo disponibili per avviare un confronto sull’analisi della situazione e sulle possibili soluzioni”. Secondo l’esponente di Federalberghi “sarà anche veroMassimo Cadeddu che il territorio ha qualche pecca, ma ha anche punti di forza su cui far leva e qualità uniche e straordinarie su cui scommettere. Semmai queste qualità e queste risorse vanno assemblate. Su questo siamo pronti a discutere con chiunque. Del resto - sostiene Visconti - noi operatori turistici e la nuova proprietà della società di gestione dello scalo abbiamo un interesse in comune, e cioè che l’aeroporto di Alghero si riempia di passeggeri”.
Anche il presidente della Confcommercio di Alghero Massimo Cadeddu esprime soddisfazione per la positiva soluzione della vicenda legata alla privatizzazione del Riviera del Corallo: “Finalmente si creano le condizioni per ridare stabilità all’aeroporto che da più di un anno e mezzo si è venuto a trovare in una condizione di incertezza, per non parlare dei danni che ha subito, con gravi contraccolpi per tutta l’economia cittadina e del territorio. Il nuovo socio di maggioranza della Sogeaal è composto da professionisti del settore che gestiscono altri aeroporti - aggiunge Cadeddu - mi auguro che tenga conto dei disagi patiti dall’aeroporto e punti al ripristino immediato dei voli low cost che garantiscono flussi costanti tutto l’anno”.

Un’ultima annotazione: malgrado l’andamento negativo del Riviera del Corallo nel 2016, appare evidente che il nord Sardegna, a fronte di una popolazione pari al 30% del totale nell’Isola, intercetta ben il 51,32% del traffico aereo regionale, con più di 3.887.000 passeggeri (totale passeggeri negli aeroporti sardi nel 2016: 7.573.000 unità). La percentuale di traffico aereo che interessa il nord Sardegna potrà quindi crescere non poco, superando di slancio i 4.200.000 passeggeri, non appena l’aeroporto di Alghero sarà messo in grado di ricuperare i livelli di operatività anteriori al 2016.

 

 

 

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