caprera

Buone le prospettive anche per la stagione in corso. Permangono tuttavia alcune criticità territoriali.

Sul sito della Regione Sardegna sono stati pubblicati i dati relativi alla stagione turistica 2016. Considerato che è ormai in pieno svolgimento la stagione 2017, sarebbe stato meglio poterli conoscere qualche mese prima. A ogni modo “il 2016 è stato un anno record”, si legge nel comunicato della Regione: 2,9 milioni di arrivi, con una permanenza media di 4,6 giorni, che hanno generato 13 milioni e mezzo di presenze. Una crescita del 10,5 per cento negli arrivi e del 9 per cento nelle presenze. Rispetto al 2015 si è avuto un aumento anche nella bassa-media stagione con arrivi soprattutto di stranieri. "Sono numeri positivi - è il commento dell’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas - ma non possiamo considerarli un punto di arrivo, semmai un punto di partenza: cresciamo anche perché stiamo sfruttando la congiuntura internazionale favorevole. È pertanto prioritario lavorare sin da oggi sul 2018, nello specifico sulla governance, il sistema turismo e sul consolidamento di prodotti e offerta da affiancare al balneare".
castelsardo 2Bene ma non ovunque. L’incremento è più o meno omogeneo in tutti gli ambiti territoriali dell’Isola. A esclusione però della provincia di Sassari, che resta al palo a causa dell’andamento negativo di Alghero. La Gallura invece cresce del 14%. Si tratta di una situazione di cui Federalberghi-Confcommercio era al corrente con largo anticipo. Le nostre rilevazioni hanno evidenziato già da settembre 2016 il vistoso calo di presenze nella Riviera del Corallo per effetto della drastica riduzione dei collegamenti aerei. Se la provincia di Sassari rimane stazionaria e nel complesso non accusa perdite rispetto al 2015, è solo per effetto della crescita di presenze nelle località del Golfo dell’Asinara.
Crescita mesi spalla. In Sardegna i flussi 2016 sono stati superiori a quelli del 2015 in tutti i mesi, ma a crescere sono soprattutto marzo (+23% di arrivi e +20% di presenze rispetto al 2015), ottobre (+21% e +22,7%), settembre (+16% e +10,4%), novembre (+13% e +14,6%) e anche maggio e giugno (rispettivamente +10% e +12% di presenze). E i mesi primaverili e autunnali sembrano essere quelli preferiti dagli stranieri, che a maggio, ottobre e settembre sorpassano gli italiani.
Aumentano gli stranieri. La quota dei turisti provenienti dall’estero si avvicina al pareggio con quella dei viaggiatori in arrivo dalla Penisola: sei milioni e mezzo di presenze straniere (derivanti da oltre un milione e 300 mila arrivi) in Sardegna nel 2016 (+8), contro sette milioni di presenze italiane (derivanti da oltre un milione e mezzo di arrivi), che proseguono nel trend di crescita avviato l’anno passato, dopo che i primi anni del decennio avevano registrato un calo: l’aumento rispetto al 2015 è di oltre il dieci per cento.
Andamento delle tipologie ricettive. Cresce tutto il sistema ricettivo. Il comparto alberghiero ha registrato due milioni e 100asinara4 mila arrivi per un totale di presenze che ha sfiorato quota dieci milioni: la crescita è del 9 per cento negli arrivi e 8 per cento nelle presenze rispetto al 2015. Ancora più eclatante la crescita del comparto extra-alberghiero, dove sono state registrati 680 mila arrivi, che con una permanenza media di cinque giorni, hanno generato quasi tre milioni e mezzo di presenze. L’aumento è del 14 per cento negli arrivi e 11,5 per cento nelle presenze. A questi numeri vanno aggiunti i quasi duecentomila pernottamenti nelle strutture complementari.
Provenienza Italia, Lombardia al top. Da sempre, di gran lunga, la Lombardia è il primo mercato italiano (e assoluto) per la Sardegna: ha fatto registrare 280 mila arrivi che hanno generato un milione e 800 mila presenze (+9,7% e +6,7%). Seguono i sardi stessi con quasi un milione e 100 mila presenze. Terzo e quarto mercato nazionale sono Lazio e Piemonte, rispettivamente con quasi 800 mila presenze e con 613 mila presenze. In proporzione al 2015, le regioni che hanno aumentato maggiormente i flussi verso l’Isola sono Veneto, passato da 431 mila a 483 mila presenze (+12%), e la Sicilia, passata da 79 mila a 93 mila (+18%).

Stranieri, in testa la Germania. La Germania si conferma, come ogni anno, il principale bacino di flussi europei per la Sardegna: quasi 290 mila arrivi tedeschi che hanno generato 1 milione e 740 mila presenze, nuovo record di presenze per il quinto anno di fila. L’aumento è del 14,5 per cento negli arrivi e 11,5 per cento nelle presenze. Da anni anche la Francia è in continua crescita, ma mai come nel 2016: gli arrivi d’Oltralpe sono stati quasi 250 mila e hanno generato 1 milione e 200 mila presenze, cifra mai raggiunta (+24%). Allo stesso modo anche la Svizzera è in continuo aumento di arrivi (150 mila) e presenze (760 mila) da anni con una tipologia di turista che lascia tanto sul territorio. In BRANDINCHIproporzione agli abitanti la Svizzera è di gran lunga il primo Paese per flussi per l’Isola. Tra gli stranieri seguono i britannici con oltre 500 mila presenze (+9% dopo una flessione l’anno scorso) e un altro paese di lingua tedesca, l’Austria con 255 mila presenze. Poi la Spagna. Il dato più eclatante di crescita, tra i Paesi europei, è quello della Polonia, oggi nono mercato per la Sardegna con 170 mila presenze e cresciuto addirittura del 55 per cento. Nell’est europeo bene anche Russia con 125 mila presenze e la Repubblica ceca con 123 mila. Tra i mercati extraeuropei si segnalano gli Stati Uniti, 15esimo mercato, con 65 mila presenze, poi Australia con 26 mila, Brasile con 22 mila e Cina con ventimila.
Gallura più visitata. Le "vecchie" province crescono tutte, tranne, come si è detto, quella di Sassari, che rimane stabile sui livelli del 2015. La provincia più visitata è la Gallura con 5 milioni e 300 mila presenze (+14% rispetto al 2015), segue quella di Cagliari con oltre 3 milioni di visitatori (+6%), Sassari con 2 milioni, Nuoro con 1 milione e 310 mila che, insieme al Medio Campidano (+16%, grazie a 110 mila presenze), fa registrare l’aumento più sensibile (+15%), Ogliastra con 900 mila (+3%), Oristano con 600 mila (+10%), Sulcis-Iglesiente con 275 mila (+14%).
“Programmare e fare rete per crescere ancora”. Secondo l’assessore regionale al turismo Barbara Argiolas – “l’urgenzaARGIOLAS è ora è quella di creare un sistema Sardegna vero, strutturato, con risorse, che possa contare su un modello di governance e su una strategia definita anche con l’apporto degli aeroporti e dei porti e col confronto con le associazioni di categoria. Per ora la Sardegna è posizionata grazie al balneare e i segnali incoraggianti che arrivano da questi dati ci indicano che dobbiamo continuare a lavorare in stretto raccordo con gli enti locali e gli imprenditori per anticipare l’inizio della stagione, definire prodotti di qualità ed esperienze di viaggio che siano vendibili fuori dall’isola e rafforzino quel turismo sostenibile che per la Regione è uno snodo strategico dello sviluppo. Possiamo consolidare e rafforzare la crescita del comparto solo lavorando in un'ottica di rete, programmando e diversificando la nostra offerta nei vari periodi dell’anno".
Per un’informazione più dettagliata, ecco il report di sintesi dei dati divulgati dalla Regione.

 

 

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