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Rapporto Ocse-Ue: l'Italia al secondo posto tra le nazioni più colpite

Il valore di merci contraffatte e prodotti pirata importati in tutto il mondo è stato pari a 461 miliardi di dollari. Corrisponde al 2% delle importazioni globali e fino al 5% delle merci importate nell'Unione europea.

E' quanto emerge da un rapporto dell'Ocse e dell'ufficio Ue per la proprietà intellettuale.  Nell'arco del periodo 2011-2013 a subire maggiormente la violazione di marchi o brevetti - secondo i dati dei sequestri doganali in tutto il mondo - sono state le aziende degli Stati Uniti20%), seguite da Italia (15%), Francia e Svizzera (12%), Giappone e Germania (8%).

Il dato conferma quanto la Confcommercio va denunciando da tempo in tema di contraffazione e abusivismo commerciale. Da un recente studio attuato dalla nostra confederazione con GFK-Eurisko, emerge che il commercio illegale ha  un impatto sulla vita economica delle imprese, in termini di perdita di fatturato (legale) e costi diretti riferibili alla criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive), pari a circa 26,5 miliardi di euro nel 2014, il 12,4% del valore aggiunto dei settori di riferimento (commercio, alberghi, pubblici esercizi).

Ma le conseguenze sono più ampie e si estendono alla sicurezza e alla salute dei consumatori e un’efficace opera di contrasto non può essere limitata al solo ambito nazionale ma deve necessariamente prevedere azioni e risposte concertate a livello sovranazionale.

Peraltro, l’acquisto di prodotti illegali/contraffatti e l’utilizzo di servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati è in costante aumento. Lo ammette il 27% dei consumatori. In prevalenza sono uomini, d’età compresa tra i 35 ed i 44 anni, residenti nelle grandi aree metropolitane. Tra i prodotti contraffatti più acquistati l’abbigliamento (46,6%) i prodotti alimentari (38%) orologi, gioielli occhiali (33%), i prodotti di pelletteria (24,9%) e le scarpe (23,3%).

Confcommercio ha perciò rivendicato un quadro normativo realmente efficace per contrastare tali fenomeni:  non solo una più puntuale ed adeguata definizione delle fattispecie di illeciti penali ma anche la previsione di disposizioni procedimentali più efficaci per garantirne l’effettiva applicazione, evitando pertanto che le misure preventive e repressive attualmente previste restino lettera morta.

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