FIRMA PROTOCOLLO ENEA CONFCOMMERCIO

Per il presidente di Confcommercio "solo attraverso la collaborazione di tutti può emergere uno sviluppo sostenibile". Firmato un protocollo d'intesa con il presidente Testa "per realizzare attività di ricerca, formazione, informazione e analisi".

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è intervenuto al convegno Confcommercio-Enea sul "pericolo" Mediterraneo e l'economia del mare. Nel corso del convegno, il presidente ha firmato un protocollo d'intesa con il presidente dell'Enea, Francesco Testa, "per realizzare attività di ricerca, formazione, informazione e di analisi per l'uso efficiente delle risorse e la riqualificazione energetica tramite l'integrazione delle rispettive competenze". Sangalli ha sottolineato che "la firma del protocollo con l'Enea non è una goccia in mezzo al mare, ma un primo passo importante per rendere tutti più consapevoli delle emergenze e delle soluzioni possibili". "Sono convinto – ha detto Sangalli- che solo attraverso la collaborazione di tutti può emergere uno sviluppo sostenibile, compresa la tutela del nostro mare e la valorizzazione delle nostre imprese che operano nel terziario di mercato". Il presidente Testa ha evidenziato che "il pericolo mediterraneo non deve essere inteso come qualcosa di catastrofico. Ma come un patrimonio da preservare. Dobbiamo capire quali possano essere i pericoli futuri per attivare percorsi concreti di salvaguardia". "Siamo molto soddisfatti - ha aggiunto Testa - di poter collaborare con un'associazione importante come Confcommercio che con la sua fondamentale presenza sul territorio contruibuisce a sviluppare politiche di salvaguardia ambientale e sostenibilità". Secondo Patrizia Di Dio, "si aprono grandi opportunità per una crescita sostenibile che si sposi alla necessità di salvaguardare dei comparti economici" Tutti parlano della necessità di pensare all'ambiente e di economia circolare. Noi con il nostro sistema di imprese diffuse abbiamo la possibilità di incidere". Infine, Giovanni Pettorino, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ha sottolineato che "l'Italia ha più mare che terra, va protetto con grande attenzione in tutte le sue declinazioni che producono tanta economia e tanta di più possono produrne. Oggi le competenze del mare sono troppo frammentate, manca una visione unitaria".

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